Description
CECI DI CICERALE
Coltivato dalla fine dell’900 nel nostro territorio, da cui prende il nome il Comune “Cicerale” (nello stemma comunale di Cicerale compare la piantina del cece con la scritta in latino “Terra quae cicera alit” – la terra che il cece preferisce). Coltivati con il metodo biologico, raccolti a mano e sgranate con il vecchio metodo, battendole con i bastoni per distaccare i ceci. La caratteristica di questo cece è la sua dimensione piccola e la sua colorazione leggermente più scura dei ceci normali, inoltre hanno una ridotissima umidità per cui rendono molto in cottura. Secondo noi sono cosi buoni che non hanno bisogno di trasformarli, per questo li confezionamo solo in pacchetti da 500 gr, e consigliamo di mangiarli a zuppettella, cioè con l’olio extra vergine d’oliva fresco.CECE DI CICERALE da Presidio Slow Food
Nei terreni di Cicerale si produce una varietà locale di piccoli ceci rotondi, dal colore leggermente più dorato rispetto a quelli comuni, con sfumature nocciola chiaro, e dal sapore intenso. Per il suo basso contenuto di umidità alla raccolta si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura, ciò gli conferisce un’alta digeribilità.
Per coltivarlo si seguono i criteri dell’agricoltura biologica.
IL PROGETTO DEI PRESIDI SLOW FOOD – ITALIA
Nel 2008, a dieci anni dall’avvio del progetto, Slow Food Italia ha accolto una richiesta dei produttori: la creazione e l’assegnazione di un “contrassegno” di identificazione, tutela e valorizzazione da apporre sulla confezioni dei prodotti, che consenta ai consumatori di identificare i prodotti presidiati, tutelandosi dai falsi sempre più numerosi sul mercato.
I prodotti dei Presidi Slow Food devono essere varietà o ecotipi autoctoni e tradizionalmente coltivati nell’area di produzione, con caratteristiche peculiari dovute al legame con territorio specifico di coltivazione e sviluppatisi grazie al forte collegamento con le caratteristiche pedoclimatiche di una particolare area. Un presidio Slow Food può impegnarsi su una risorsa specifica spontanea (vegetale e/o animale) solo se questa è a rischio di estinzione, se il prelievo delle stesse è sostenibile e se il progetto di Presidio prevede anche la conservazione e la tutela di una particolare tecnica di lavorazione o conservazione.
Fondamento della filosofia di Slow Food è la grande qualità organolettica dei prodotti e la loro validità anche in senso ambientale e sociale, perché solo rispettando anche questi due ultimi elementi si può garantire il piacere del gusto.
Il produttore che aderisce al progetto accetterà sia l’autocontrollo esercitato dalla propria associazione sia le verifiche realizzate da Slow Food Italia (tramite l’associazione territoriale e i tecnici della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus) il cui obiettivo è verificare il rispetto del disciplinare di produzione e delle linee guida generali del progetto
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